Tempus fugit

Quando chiedevo con insistenza l’ora a mia nonna, lei mi rispondeva ( in piemontese) “È l’ora di ieri a quest’ora, né più tardi né più di buon ora”.
Poi ho studiato latino e mi è stato confermato che è proprio così e che il tempo fugge, impalpabile come cipria, rapido come un “beh”, preciso come un geometra, implacabile come un dispetto.
Ti ritrovi con i capelli grigi (sempre che non te li tinga, come in realtà fa il 95% della popolazione femminile) e devi festeggiare compleanni sempre più impegnativi….
Poco male, vuol dire che hai vissuto ,se non fosse per quelle stupidissime meridiane e il loro minaccioso messaggio….non le ho mai sopportate un granché, mettono l’ansia,ma …qualche giorno fa questa (a Trana, provincia di Torino) mi ha riconciliata con loro.

Non la trovate deliziosa ? C’è di nuovo il corrosivo humor piemontese: “È l’ora che è” . Tipo “non mi scocciare, il tempo fugge ma chi se ne importa! Tu vivi al meglio che puoi, qui siamo di passaggio.
Ci aspetta l’eternità”
Annamaria Girardi (foto A.G.)

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