Festa del”cevrin”

Giornata grigia, oggi a Coazze, con pioggia e nebbiolina che ricopre tutto. Non fa freddo, no, ma in quanto a umidità ce n’è da vendere!

I più coraggiosi si sono muniti di ombrelli e giacche e giacchetto varie e hanno partecipato lo stesso, come me e te, curiosando fra gli stand.

Belle, bellissime le protagoniste, che incantano grandi e bambini, le capre camosciate, tipiche di qua, con le corna arrotondate e il campanaccio al collo…

Sono loro che producono le famose tome con crosta rugosa, stagionate negli alpeggi del territorio, i “Cevrin”, appunto, che qui sono gli ospiti d’onore.

In cima alla salita, quasi in piazza, ecco i rappresentanti  dei mestieri di un tempo della pro loco, con i costumi tipici.

E poi pesche di beneficenza e frutta e verdura di ogni tipo e misura (spiccano i lunghissimi porri di Cervere, circa un metro con 40 cm almeno di parte bianca), birre artigianali, biscotti e i  fiori dell’agraria “Il germoglio” di Selvaggio…

Tra gli artigiani spicca Elsa, che continua a sferruzzare con il suo uncinetto in un mare di fiori multicolori (con tanto di vasetti)… Si va dalla lavanda ai cactus, dalle rose alle pansé.

Addirittura dalla zona del biellese arriva la giovane Cinzia, con una ricca produzione in terracotta di “bielline” (pentole con coperchio,  sia da fuoco che da forno). Chi volesse, può cercarla a Ronco, dove gestisce anche un museo e fa corsi ad hoc.

Per concludere la carreggiata, ecco ancora delle caprette, questa volta in legno, prodotte da “grezzi per scelta”….

Pioveva? Ma dai, non ce ne siamo quasi accorti, intenti come eravamo a guardarci intorno, oltre la nuvola di pioggia, tra la gente comune eppure speciale, come me e te!!

Annamaria Girardi

(Foto A. G.)

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