Topinambur, uno “sconosciuto” dai mille nomi…

Bitorzoluto come lo zenzero, il Topinambur è un tubero che deve il suo nome ad una tribù brasiliana perché si credeva che fosse originario di quel Paese. Invece arriva dal Nord America e Canada (viene anche chiamato patata del Canada) .

Arrivato in Europa nel 1600, è un tubero facilmente reperibile in autunno nei terreni umidi e presenta un bel fiore giallo per cui è noto anche come fior di sole. Ha un po’il sapore della patata, ma in Inghilterra viene chiamato Jerusalem artichoke (carciofo di Gerusalemme). 

In genere è ancora poco conosciuto, nonostante sia un alimento veramente salutare e ricco. Povero di calorie, privo di amido e di glutine, è ricco di fibre solubili, come l’ inulina, utile per ridurre la glicemia.

Contiene le vitamine A, C, E e del gruppo B (per esempio l’acido folico), potassio,ferro ed altri sali minerali.

Favorisce la digestione e il riequilibrio della flora intestinale.

Ci si preparano primi piatti, si riduce in farina, si può cucinare bollito, al microonde, semplicemente saltato, in purè o meglio ancora crudo(tagliato fine fine, con olio, sale e pepe).

Se non lo volete sbucciare, visto che è bitorzoluto, lo potete semplicemente raschiare con una spazzola e lavare accuratamente.

In Piemonte lo conosciamo bene e lo chiamiamo ciapinabò: non può assolutamente mancare con la bagna caoda, piatto tipico del mese di novembre.

Annamaria Girardi (foto A. G.)

 

Precedente Un negozio bau-miao Successivo I Santi e lo smog