Ma cosa ci può essere di nuovo e frizzante nell’aria, in questa giornata grigiolina di inizio dicembre? Torno dal super con un borsone di spesa per mia madre e cerco di deviare dal mercato e attraversare la strada.. Lì davanti alla vecchia scuola (quella in stile fascista, che ho frequentato pure io) ci sono due ragazzini seduti per terra. Composti, con un computer a testa di fronte e un libro aperto su una lezione da studiare.
Il cartello, davanti a loro, scritto a tre colori in pennarello, è inequivocabile:” la priorità alla scuola”.
P. ed E., in silenzio, testimoniano una richiesta chiara: vogliono tornare a scuola, perché la scuola è socialità e quella con la dad non si può proprio avere…
La loro richiesta è una sola:fateci studiare, fateci relazionare….
Lo testimoniano dalla scorsa settimana, e sono stati anche in piazza Castello. Coraggiosi, decisi, semplici nella loro richiesta. Rispetto.
Mi fanno venire in mente un graffito ormai cancellato sull’ingresso di una biblioteca. Ecco la foto che ho scattato tempo fa.
Persone intelligenti, quelle come P. ed E., che chiedono la cultura perché non si può solo vivere di cibo e negozi. Bisogna imparare a ragionare.
Bravi ragazzi. Vi auguro un buon anno scolastico, nonostante tutti i pasticci di noi adulti.
Annamaria Girardi
(Foto A. G.)